Solenne Celebrazione della ‘Sessio ultima’ sulla vita, virtù e fama di Vittorio Trancanelli

Perugia: domenica pomeriggio 23 giugno, nella cattedrale di San Lorenzo, si è svolta la solenne celebrazione conclusiva del Processo informativo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità del Servo di Dio Vittorio Trancanelli (1944-1998), definita «un momento storico» dall’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti.

L’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, nell’omelia, ha evidenziato che Vittorio Trancanelli ha accolto in pieno l’invito di Gesù: “Se qualcuno vuole venire dietro a me rinneghi se stesso” e ha messo in pratica ciò che Gesù stesso «ha insegnato all’uomo a far del bene con la sofferenza ed a far del bene a chi soffre. E in questa duplice relazione – ha aggiunto il presule – c’è tutta la vita di Vittorio Trancanelli. C’è tutta la vita di un uomo che nella misura in cui ha partecipato alle sofferenze di Cristo se ne è rallegrato perché, come ci ammonisce San Paolo, “nella rivelazione della sua gloria” ha potuto “esultare” ed incontrare la pienezza dell’annuncio della buona novella».

Inoltre, mons. Bassetti ha ricordato che «malato tra i malati, Trancanelli non si è nascosto e non ha nascosto la sofferenza. L’ha guardata in faccia, senza sottrarsi. Non ha scelto di fuggire e come San Francesco si è avvicinato “con affetto di compassione”. Sulle orme del poverello di Assisi, nella sofferenza, ha cercato “il sollievo dello spirito”, ovvero la preghiera, continua e incessante, mai scontata e sempre intensa. Vittorio Trancanelli, è stato, dunque, un faro potentissimo della luce di Cristo, il cui bagliore toccava tutti, i fedeli e i lontani, e mostrava a tutti, concretamente, come si potesse vivere una vita sinceramente cristiana. Egli ha seguito Cristo per tutta la sua esistenza attraverso la prova della croce e nella carità cristiana più autentica, quella di farsi carico delle sofferenze e delle povertà degli “ultimi”, soprattutto dei più piccoli: di quei bambini in difficoltà che iniziò ad accogliere, in affido, insieme alla moglie Lia, nella propria casa».

Di seguito il testo integrale dell’omelia pronunciata dall’arcivescovo mons. Bassetti
Vittorio Trancanelli «un faro potentissimo della luce di Cristo»

Carissimi fratelli e sorelle,

la conclusione del processo informativo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità del Servo di Dio Vittorio Trancanelli è un evento straordinario per la nostra Chiesa. E la liturgia della Parola di questa domenica ci introduce magnificamente in questo giorno di festa e di rendimento di grazie al Signore. Un rendimento di grazie che oggi rivolgiamo a Nostro Signore pensando a tutti i doni straordinari che ha fatto alla nostra comunità. Tra questi doni c’è sicuramente la persona di Vittorio Trancanelli che, con la sua meravigliosa esperienza di vita, ha testimoniato al Mondo che è possibile amare Dio, in umiltà e fervore, in ogni momento dell’esistenza: nella quotidianità, nel lavoro e nella famiglia. E che è possibile, inoltre, condurre una vita cristiana senza dover scendere a compromessi, ma mettendosi, semplicemente ed umilmente, alla sequela di Cristo, riconoscendo che Lui e solo Lui è il Signore della Storia.

Il salmo che oggi abbiamo pregato in risposta alla prima lettura riassume splendidamente l’essenza di questa testimonianza al mondo fornita da Vittorio Trancanelli. Quell’invocazione del salmista che fa gridare al cielo “O Dio tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco” è un invito continuo a centrare la nostra vita nel Signore e non sulle nostre forze, sui nostri progetti o sui nostri successi. Quell’invocazione ci viene a ricordare, incessantemente, che ogni giorno è un incontro nuovo con Gesù; che ogni giorno è un incontro stupendo e sorprendente con la magnificenza regale del Cristo; che ogni giorno è un incontro in cui tutti noi, liberamente, possiamo manifestare la nostra fedeltà nel camminare insieme a Lui, riconoscendo la Sua paternità e la nostra figliolanza.

“Shemà Israel, Ascolta o Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno”. Quante volte Vittorio avrà letto, scrutato, meditato queste parole, lui che ha dedicato molti anni della sua vita a studiare la lingua, la cultura e il mondo in cui Gesù era cresciuto, quei luoghi in cui il Figlio dell’Uomo si era manifestato al mondo. Le parole dello “Shemà Israel”, della professione di fede più importante dell’ebraismo, devono essere un sigillo nei cuori di ogni cristiano e, oggi, fanno da sfondo a tutta questa celebrazione eucaristica. Quelle parole ci ammoniscono, senza equivoci, che nessun dio straniero e nessun idolo di cartapesta potrà mai sostituire lo spirito creatore del Signore e l’amore che lo guida verso i suoi figli. Quelle parole risuonano nei nostri cuori come un invito fortissimo a mettersi alla sequela di Cristo, in libertà e senza costrizioni.

Gesù nel Vangelo di oggi parla ai suoi discepoli e gli fa una domanda importantissima: “Ma voi chi dite che io sia?” E poi gli risponde con due affermazioni che, come avrebbe detto San Paolo, sono di scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani. Gesù, infatti, non gli annuncia un Messia forte e potente, non gli annuncia un liberatore vittorioso in guerra, ma dice loro due cose sorprendenti e autenticamente rivoluzionarie. Gli rivela che il figlio dell’uomo dovrà “soffrire molto” per “risorgere” poi il “terzo giorno”. E poi gli dice che “se qualcuno” vuole seguirlo deve “rinnegare se stesso”.

Questo breve dialogo ci fornisce la luce giusta per poter comprendere il significato profondo della vita di Vittorio Trancanelli. Gesù quando rivolge quella domanda non vuole certo fare un sondaggio d’opinione, non ha nessun bisogno di capire gli umori dei suoi discepoli, ma, al contrario, vuole indicare una strada. E il crocevia più importante di questa strada, la chiave che dischiude la porta alla risposta alla domanda di Gesù, è racchiusa in una piccola parola di due lettere: è racchiusa nella particella “se”. “Se qualcuno vuole venire dietro a me rinneghi se stesso”. Quel “se” è importantissimo, perché ci ricorda che la strada tracciata da Gesù è una proposta, non è un obbligo, ma è una scelta di libertà. Una scelta di libertà che passa anche attraverso lo scandalo della croce. Lo scandalo della sofferenza.

La sofferenza è sempre stata scandalosa. Lo era ai tempi di Gesù, lo è ancor di più oggi, che si cerca in tutti i modi di cancellarla e di rimuoverla in nome di un’idolatria del piacere che cerca vanamente di riempire il vuoto interiore della nostra società con il godimento immediato e inarrestabile dei beni materiali. Invece, Gesù ha mostrato che quella sofferenza non era il prodotto di una mentalità autolesionista ma era, al contrario, l’annuncio di una speranza grandissima: “Vi accadrà tutto questo, ma il terzo giorno risorgerete”, dice Gesù.

Quella sofferenza e quell’umiliazione, impresse magistralmente nella Croce, rappresentano quella porta stretta assolutamente necessaria per entrare nella Gloria di Dio. Gesù crocifisso ha, infatti, mostrato all’umanità che la sofferenza di Cristo ha creato la redenzione del mondo. Con quel sacrificio perfetto, Cristo ci ha insegnato magnificamente il significato profondo della carità. Cristo ha insegnato all’uomo a far del bene con la sofferenza ed a far del bene a chi soffre.

E in questa duplice relazione c’è tutta la vita di Vittorio Trancanelli. C’è tutta la vita di un uomo che nella misura in cui ha partecipato alle sofferenze di Cristo se ne è rallegrato perché, come ci ammonisce San Paolo, “nella rivelazione della sua gloria” ha potuto “esultare” ed incontrare la pienezza dell’annuncio della buona novella.

Malato tra i malati, Trancanelli non si è nascosto e non ha nascosto la sofferenza. L’ha guardata in faccia, senza sottrarsi. Non ha scelto di fuggire e come San Francesco si è avvicinato “con affetto di compassione”. Sulle orme del poverello di Assisi, nella sofferenza, ha cercato “il sollievo dello spirito”, ovvero la preghiera, continua e incessante, mai scontata e sempre intensa.

Vittorio Trancanelli, è stato, dunque, un faro potentissimo della luce di Cristo, il cui bagliore toccava tutti, i fedeli e i lontani, e mostrava a tutti, concretamente, come si potesse vivere una vita sinceramente cristiana. Egli ha seguito Cristo per tutta la sua esistenza attraverso la prova della croce e nella carità cristiana più autentica, quella di farsi carico delle sofferenze e delle povertà degli “ultimi”, soprattutto dei più piccoli: di quei bambini in difficoltà che iniziò ad accogliere, in affido, insieme alla moglie Lia, nella propria casa.

Carissimi fratelli e sorelle, quello che stiamo vivendo, grazie alla testimonianza di vita di questo uomo che ha accolto Cristo nelle sue piaghe, è un momento storico per la nostra Chiesa. Senza alcun dubbio, possiamo far nostre le parole dell’Apostolo Paolo e affermare che Vittorio Trancanelli si è rivestito “dell’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del Diavolo”, si è cinto “i fianchi con la virtù” e rivestito “della corazza della giustizia” ha annunciato il “Vangelo della pace”.

+ Gualtiero Bassetti
Arcivescovo Metropolita
di Perugia-Città della Pieve

Conclusione del processo informativo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità del Servo di Dio Vittorio Trancanelli

Carissimi amici,
eccoci arrivati alla fine del processo informativo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità del Servo di Dio Vittorio Trancanelli. Il Tribunale diocesano ha concluso e pubblicato gli atti e dopo averli consegnati in visione a me e al Promotore di Giustizia, il Rev.mo don Simone Sorbaioli, ha emesso il decreto di conclusione della causa.
Il giorno 23 giugno 2013 nella Cattedrale di Perugia alle ore 18 ci sarà la cosiddetta Sessio Ultima del processo dinanzi a Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e attore della causa, il quale firmerà tale ultimo documento raccogliendo i giuramenti finali del Giudice Delegato, Mons. Pierluigi Rosa , quello del Notaio Attuario, Sig.ra Anna Andreani, del Notaio Aggiunto Sig.ra Maria Andreani ai quali va ogni mio apprezzamento e ringraziamento per l’opera svolta.
Seguirà il mio giuramento di aver fedelmente adempiuto al compito assegnatomi dall’Arcivescovo giusta nomina come Postulatore del 7 settembre 2012. Con tale atto formalmente io chiudo il mio mandato in sede diocesana. S.E. Rev.ma Mons. Bassetti mi ha comunicato solo qualche giorno fa la sua intenzione di nominarmi Postulatore della Causa anche per la cosiddetta Fase Romana dinanzi alla Congregazione delle Cause dei Santi, nomina che peraltro ho accettato con grande emozione e senso di gratitudine per la fiducia ancora una volta accordatami dal mio Vescovo. Giurerò quindi il 23 giugno 2013 di adempiere fedelmente al nuovo mandato che mi verrà conferito anche se lo stesso dovrà essere ratificato con la benevola accoglienza da parte del Cardinale Prefetto della Congregazione, Sua Em.za Rev.ma il Card. Angelo Amato S.D.B.
Infine i tre plichi contenenti tutta la documentazione relativa al processo verranno debitamente chiusi e sigillati dall’Arcivescovo e consegnati uno al Cancelliere di Curia che provvederà al deposito presso l’Archivio diocesano dell’Archetipo (cosiddetto perché contiene tutti i documenti originali) e gli altri due plichi che contengono il Transunto e la Copia Pubblica al sottoscritto cosicché possa provvedere alla consegna di tutta la documentazione alla Congregazione delle Cause dei Santi a Roma il giorno 25 giugno 2013 .
Certo che capirete la importanza solenne di questo passaggio, vi invito a partecipare numerosi ad un evento che la Diocesi di Perugia non ha mai vissuto con riguardo ad un suo fedele per di più laico.
Tengo a precisare che tale evento in Cattedrale sarà l’unico che la Congregazione permette dinanzi al Popolo di Dio tenuto conto che il prossimo con tutta la comunità diocesana sarà, quando e se Dio vorrà alla beatificazione del Servo di Dio.
Nell’attesa di rivedere ognuno di voi, vi saluto di cuore e vi chiedo di pregare il Servo di Dio perché interceda per tutte le Vostre necessità ed anche per me.
Grazie. A presto!

Enrico Solinas
Postulatore

Conferenza stampa di presentazione degli eventi (aprile-giugno 2013)

 

Perugia: Conferenza stampa di presentazione degli eventi (aprile-giugno 2013) dedicati alla figura del Servo di Dio Vittorio Trancanelli (1944-1998) in occasione della conclusione del processo diocesano super vita et virtutibus ac fama sanctitatis

 

            L’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve si appresta a vivere una serie di importanti eventi, in programma tra aprile e giugno 2013, dedicati alla figura del Servo di Dio Vittorio Trancanelli (1944-1998) e promossi in occasione della conclusione del processo diocesano super vita et virtutibus ac fama sanctitatis aperto il 12 settembre 2006 dall’allora arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti. Il prossimo 23 giugno, giorno della vigilia del quindicesimo anniversario della morte di Vittorio Trancanelli, sarà l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti a dichiarare ufficialmente concluso questo processo informativo diocesano, la cui documentazione verrà consegnata alla Congregazione delle Cause dei Santi presso la Santa Sede. A memoria archivistica (almeno degli ultimi quattro secoli e mezzo), per la Chiesa perugina, si tratta del primo avvio-conclusione di un processo informativo diocesano super vita et virtutibus su candidato perugino e per lo più laico. Da qui l’“unicità” della causa relativa al Servo di Dio Vittorio Trancanelli, la cui fama sanctitatis sta crescendo di giorno in giorno.

Le fasi più significative del processo diocesano di canonizzazione e gli eventi promossi in ricordo del Servo di Dio saranno presentati nel corso della conferenza stampa indetta per venerdì 12 aprile, alle ore 12, presso il palazzo arcivescovile, alla quale interverranno l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, il vicario generale mons. Paolo Giulietti, la signora Rosalia Sabatini Trancanelli e l’avv. Enrico Solinas, postulatore della causa di canonizzazione.

Vittorio Trancanelli, laico, medico e padre di famiglia, ha seguito Cristo per tutta la sua vita attraverso la prova della croce e nella carità cristiana più autentica, quella di farsi carico delle sofferenze e delle povertà degli “ultimi”, soprattutto dei più piccoli. Il suo esempio di uomo e di cristiano impegnato anche a livello sociale è riconosciuto attraverso un “atto” da parte del Comune di Perugia, che sarà annunciato in sede di conferenza, a testimonianza della forte unione che la figura di Vittorio Trancanelli ha creato tra le istituzioni “laiche” della città e quelle religiose proprio come è avvenuto nella sua vita.

In attesa dell’incontro con la stampa, anticipiamo il primo evento promosso in ricordo dal Servo di Dio: il grande Concerto del Coro della Diocesi di Roma, diretto dal maestro mons. Marco Frisina, e delle Orchestre ad archi dei Solisti di Perugia e  dei Fiati Fideles et Amati di Roma, in programma sabato 13 aprile, alle ore 20.30, nella cattedrale di San Lorenzo. Si tratta di un evento unico, in quanto mai questo importante Coro della Diocesi di Roma si è esibito nella cattedrale perugina. Tutti i coristi e i musicisti si esibiranno a titolo gratuito, in piena linea con la condotta di vita di Vittorio Trancanelli, il quale vedeva nella gratuità e nel servizio reso per amore a Dio la sua regola di vita. Il Concerto sarà trasmesso in diretta da «Umbria Radio» e in streaming sui siti www.umbriaradio.it  e  www.corodiocesidiroma.com .

 

3 Maggio 2013: presentazione della biografia di Vittorio

Il 3 maggio 2013 presentazione della biografia eseguita dal Postulatore della Causa di Canonizzazione, Enrico Graziano Giovanni Solinas su Vittorio Trancanelli dal titolo: “Vittorio Trancanelli. L’amore di Dio in sala operatoria e nella vita” ed. Velar – Elledici. L’incontro sarà presso la Cappella dell’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia alle ore 16. Ingresso libero. Seguirà alle 17.30 la S. Messa. Sarà presente l’Autore, la moglie del Servo di Dio, la Sig.ra Lia Sabatini, l’Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, Mons. Gualtiero Bassetti.

Perugia: I resti mortali del Servo di Dio Vittorio Trancanelli custoditi nella chiesa parrocchiale Santa Maria Maddalena in Cenerente

Dallo scorso fine settimana i fedeli che si recano nella chiesa parrocchiale Santa Maria Maddalena in Cenerente di Perugia, trovano, entrando sulla destra, una tomba che porta scritto “Vittorio Trancanelli Servo di Dio”, nella quale sono riposti i resti mortali del medico chirurgo ben noto per le sue virtù morali e cristiane e per la sua riconosciuta professionalità. Morto il 24 giugno del 1998, l’allora arcivescovo, oggi emerito, mons. Giuseppe Chiaretti, nell’omelia pronunciata durante il rito funebre svolto con una grande folla di popolo nella cattedrale di San Lorenzo, dichiarò Vittorio «un santo laico del nostro tempo». Questa affermazione condivisa da tutti è ora allo studio per verificarne la fondatezza attraverso un processo canonico di beatificazione che ha come postulatore il dott. Enrico Solinas del Tribunale ecclesiastico regionale umbro. Intanto è stata fatta la riesumazione e relativa ricognizione dei resti mortali di Trancanelli, che giacevano in una tomba inumata nel cimitero di Cenerente, secondo le prescrizioni canoniche e civili e le autorizzazioni rilasciate da Regione, Comune e Soprintendenza ai Beni culturali, alla presenza dei familiari, dello stesso postulatore della causa, dell’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, che ha assistito a tutta la lunga delicata e pietosa operazione, del sindaco di Perugia Wladimiro Boccali e di altri rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose del capoluogo umbro.

Inoltre, si segnala un’iniziativa editoriale, “Gli Amici di Vittorio”, il foglio periodico «frutto del lavoro che si sta svolgendo per portare a termine la causa di beatificazione del dott. Trancanelli», diretto da Giuliano e Francesca Masciarri. L’arcivescovo mons. Bassetti, nel primo numero di “Gli Amici di Vittorio” in distribuzione in questi giorni, scrive ai lettori illustrando la necessità della testimonianza di santità a imitazione di quella resa dal medico chirurgo, già da molti considerato e pregato come santo, ed esprime la fiducia che già nel giorno antecedente il quindicesimo anniversario della morte del servo di Dio (il prossimo 23 giugno) si possa celebrare la sessione definitiva della causa diocesana di beatificazione. Sempre nel primo numero di “Gli Amici di Vittorio”, il postulatore della causa, Enrico Solinas, spiega il senso di questa causa e offre un aggiornamento dello stato delle cose. La pubblicazione è gratuita ed è a disposizione delle parrocchie e delle singole persone. Copie possono essere richieste scrivendo a: redazione@vittoriotrancanelli.it . Allo stesso indirizzo e a quello del postulatore della causa (enrico.solinas@diocesi.perugia.it) può scrivere chiunque desideri offrire una testimonianza su Vittorio Trancanelli o segnalare grazie ricevute per la sua intercessione.